Vendée Globe 2012 parte 1

Quest'anno non potevamo proprio mancare alla 7° edizione della Vendée Globe in partenza il 10 novembre da Les Sables D'olonne.
Siamo partiti in macchina da Bologna di mercoledì, dopo una ordinaria mattinata di lavoro, e con una pausa di 10 ore a S.Etienne abbiamo fatto altri 700 km per raggiungere la nostra meta verso le 15 di uno splendido giovedì di sole.
 
Sapevamo che il giorno sucessivo il pontone in cui sarebbero dovuti essere ormeggiati gli Open '60 sarebbe stato chiuso per permettere agli skipper un ultimo giorno di tranquillità prima della partenza, percui non ci siamo dilungati in esplorazioni e ci siamo diretti verso il porto. Non essendo mai stati a Les Sables, non avevamo idea di come fosse oraganizzata ma la fortuna ha voluto che trovassimo un parcheggio proprio sul lungomare nel porto vecchio. Al telefono sentivo Andrea che era già al villaggio della Vendèe e mi diceva di fare in fretta, perchè c'era un sacco di gente e si prospettava minimo un ora di fila per poter entrare nel pontone.
Con passo spedito ho quindi iniziato a camminare a caso e proprio mentre stavo chiedendo ad un passante l'esatta collocazione del villaggio ho intravisto in acqua una macchia rossa, di un rosso che già conoscevo e che avevo visto mille volte in fotografia. Mi sono affacciato e all' improvviso ho visto il JOSHUA !!


Non sto qui a raccontare cosa sia il Joshua e chi sia stato il suo comandante Bernard Moitessier ma vederlo è stata una grande emozione e dopo aver passato l'adolescenza a leggerne le gesta mi sembrava quasi di conoscerla. Bellissima la timoneria nella sua semplicità e anche le ammaccature su una barca del genere non sembravano rovinarne l'estetica, ma anzi come le rughe in faccia di un marinaio, ne sottolineavano i trascorsi nelle tempeste. Classificata come monumento storico, viene ormeggiata di regola a la Rochelle presso il Museo Navale e custodita da un associazione di volontari che con grande piacere permettono a chiunque voglia di farne parte con anche la possibilità di poterci navigare.
Ero in piedi sul ponte del Joshua, intento ad analizzarne ogni particolare quando mi accorgo di essere circondato da barche mitiche e proprio accanto al Joshua ecco che sbuca lo SUHAILI e dal tambuccio...
...si proprio lui: Sir Robin Knox-Johnston 
Non ho resistito, dovevo assolutamente conoscerlo, parlargli , o almeno toccarlo e così non sono entrato dentro il Joshua e mi sono diretto verso il mitico vincitore della Golden Globe del 1969. Ho trascinato con me l' Anna armata di telefonino e l'ho implorata di testimoniare con alcune foto il mitico incontro.
Lui stava fumando e io non mi sentivo di disturbarlo. Anna da pochi metri di distanza era pronta con la macchina fotografica e mi suggeriva la frase in francese da dirgli per poterlo agganciare . Io la guardo male e duramente le dico che Sir Robin è inglese e che non avrei avuto problemi a comunicare. Nello stesso momento lui si gira e io impietrito gli biascico 2 frasi nel peggior francese immaginabile, tant'è che lui mi guarda come fossi matto... mi riprendo dallo shock, riprendo la salivazione regolare e riesco a riattivare il modulo inglese del mio cervello e a chiedergli se possiamo fare una foto insieme...
"Come on boy" mi dice con un mega sorrisone che non mi sarei mai aspettato...
...sono a les Sables d'Olonne da 10 minuti e ho già ucciso due "diavoli" della mia gioventù, questa gita promette veramente bene.
...TO BE CONTINUED



2 commenti:

  1. Grande Claudione....mi sono emozionato vedendo le tue fote e leggendo le tue parole!
    P.S. Ho appena acquistato su amazon "La lunga Rotta"!!

    RispondiElimina
  2. Grande Marione, ci sei mancato...alla fine dentro il Joshua non ci sono entrato, quasi per rispetto.
    Goditi la lettura, soldi sicuramente spesi bene !

    RispondiElimina