Velux 5 oceans

Da appassionati di regate d'altura non potevamo non segnalare la vittoria di Brad Van Liew a bordo di Pinguoin alla Velux 5 oceans .
Regata in solitario intorno al mondo a tappe a bordo di ECO 60 , praticamente i vecchi open 60 ma con caratteristiche più ecologiche nella costruzione e dai costi più contenuti .


Questa regata è molto importante per noi italiani , è infatti durante l'edizione del 1998-99 che Giovanni Soldini non solo vince , ma consacra il suo mito in tutto il mondo compiendo uno spettacolare salvataggio nei confronti di Isabelle Autissier che con il suo PRB si era capovolta a circa 1.900 miglia da Capo Horn , e ingaggiando una guerra a suon di strambate contro Bernard Staam nell'ultima tappa .

La barca di Soldini era il leggendario Fila che ha regalato molte soddisfazioni al suo skipper e che  ancora si trova in vendita presso il brocker-ex oceanico Bernard Gallay (per chi fosse interessato), dopo aver superato tantissimi oceani , ed essere stato condotto nella penultima edizione di questa regata da quel mito che è Sir Robin Knox Johnston .

Una riflessione è obbligatoria sulla regata che  già dall'  inizio era sembrata anomala dato l 'esiguo numero di partecipanti e l'assenza completa dei navigatori francesi . Solo 5 gli iscritti e in 4 solamente all'arrivo,  inoltre il vincitore finale si è aggiudicato tutte le tappe , lasciandosi sempre gli avversari a poppa .
I " famosi " , francesi e non solo , sono ormai tutti impegnati nella preparazione dei loro MOD 70, dei trimarani di 70 piedi che faranno regate one-design a partire da ora e che sembrano aver rilanciato il multiscafo nel mondo delle corse oceaniche . Erano infatti alcuni anni che questo tipo di imbarcazioni , dopo un entusiasmo iniziale dato dalla novità ,e che aveva spinto moltissimi navigatori a buttarsi nell'impresa , erano stati abbandonati da molti perchè considerati estremamente pericolosi e costosi .
Ricordiamo con orgoglio Tim progetto Italia il primo e unico trimarano oceanico che l'Italia abbia avuto e che si è sgretolato in pieno oceano , senza aver mai avuto la possibilità economica di poter essere ricostruito.
Sembra che per i MOD 70  sia giunta l'ora di dimostrare quello che valgono e a giudicare dal video qui sotto sembrerebbero ormai pronti ...giusto giusto per farsi venire un po' di pelle d ' oca...

Genoa

Sfruttando una bella giornata di sole e di vento leggero , in attesa che siano terminati gli ultimi interventi sul  motore sulla pompa di iniezione , abbimo deciso di vedere il genoa nella sua giusta posizione e abbiamo così potuto anche provare il rollafiocco e constatare il giusto utilizzo delle drizze a disposizione...



...con il prezioso aiuto di Stefano , coarmatore di "Follia", la vela è stata issata , ammainata e piegata direttamente in banchina...

...non vediamo l 'ora di iniziare a veleggiare realmente !!  

Bagno II parte

Non si direbbe ma è una delle parti della barca più delicate e che devono essere organizzate in maniera dettagliata .
Solo in bagno ci sono 3 prese a mare, tubi di ogni dimensione che girano, cavi elettrici e nel nostro anche l'uscita della marmitta . Deve essere comodo ma funzionale e sopratutto deve poter essere utilizzato in mare in tutte le andature e molto spesso in mezzo alle onde .
Il nostro sta lentamente riprendendo forma un po' alla volta , e mentre il vero protagonista viene portato in braccio a l mare...
...Andrea con Ivan ,  sempre troppo gentile,  abilissimo falegname e appassionato armatore di uno Sciarreli di 11 metri , si occupavano di rimontare il nuovo mobilio...


...dopo aver combattuto per qualche ora contro una serie di tubi trasformati in boa assassini e isterici, siamo riusciti ad unire le 2 parti, con un risultato parziale più che soddisfacente...

...c'è ancora molto da fare ma , siamo sicuramente partiti bene !

Un nuovo socio nel club ?

E' proprio vero che sul web si trova di tutto, ma questa pubblicata sul sito http://www.tuttomotoriweb.com/.../morning-glory-rupert-murdoch-una-nave-di-lusso-per-limprenditore-televisivo-australiano/ che vi riporto sotto in originale, è davvero sorprendente...
Qualcuno superficialmente ha confuso due imbarcazioni con lo stesso nome , oppure fa tutto parte di una politica di Marketing per rilanciare sul mercato tutti gli S&S 34 per una clientela oserei dire "facoltosa"  ...
...sarei proprio curioso di sapere cosa ne pensa l' armatore del Morning Glory ...quello vero ( fra l'altro Italiano)...

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Morning Glory & Rupert Murdoch: una nave di lusso per l’imprenditore televisivo australiano

RUPERT MURDOCH & MORNING GLORY –

Ruperth Murdoch
Murdoch si è permesso una splendida imbarcazione, la Morning Glory. Nota con la sigla S&S 34 è stata progettata da Sparkman e Stephens nel 1969 per un cliente britannico. Una delle prime barche costruite con un orientamento già con le nuove regole di Stazza IOR. Un piccolo veliero che però regala anche un’eleganza senza precedenti.
Un motore di serie Volvo Penta da 17 CV, ma con la possibilità di ampliare la gamma con un Farymann da 12 CV. Buona progressione per una nave molto grande e comoda. Murdoch ha deciso di regalarsi ogni tipo di lusso anche al suo interno.
Rupert Dylan Murdoch è nato il 1931 a Melbourne in Australia. E’ il fondatore e proprietario della News Corportaion, forse la più grande compagnia di comunicazione di massa a livello mondiale.

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...al di là delle stranezze e delle imprecisioni del web, la realtà è che Murdoch famoso appassionato di vela è stato armatore di un Perini Navi di dimensioni importanti che chiamò Morning Glory in onore , a suo dire , delle proprie imprese amatorie effettuate nella prima parte della giornata...provate ad indovinare a quale politico italiano ha venduto la sua barca dotata di cotanto nome nel 1999 ?...e questo non è uno scherzo !...dai non è difficile... 

Evoluzione della specie

Pochi giorni fa abbiamo avuto l'occasione di vedere una foto del mitico Spray .
La barca di 11, 20 m di proprietà del grande capitano Joshua Slocum diventato famoso per aver completato il primo giro del mondo in solitario nel 1898 , ritornando a Newport dopo 46.000 miglia di viaggio .
E' lui il capostipite di una specie di marinai che con l'andare del tempo hanno permesso grazie alle proprie sperimentazioni di affrontare nuove frontiere tecnologiche, sviluppando un 'idea di imbarcazione in grado di sopportare un giro del mondo in solitario senza neanche impiegarci troppo tempo .
Ed è prprio il contrasto palese fra l'imbarcazione di Slocum ei moderni open 60 che forse merita una piccola analisi e che ci può far capire quanto in poco più di 100 anni la nautica si sia evoluta in maniera esponenziale...
Giudicate da voi...




...paura...

Ripartitore di carica

Un' altro giochino è stato imbarcato sul Morning nel corso del week-end .
Si tartta di un ripartitore di carica "intelligente" ( almeno qualcuno con questa caratteristica in barca è sempre meglio averlo...) della Sterling Power da 80 amp , che garantisce la ricarica dei due banchi batterie direttamente dall'alternatore nel minor tempo possibile .
Oltre a rispettare le nostre belle batterie AGM un 'altro importante vantaggio offerto da quest' oggettino è il fatto che non abbia mai cadute di tensione che unito a componenti elettronici dovrebbe sempre permetterci il massimo della ricarica in termini di voltaggio .
Per ora è stato alloggiato all'interno di un mobile in dinette, non lontano dalle batterie servizi , completo di tutti i fusibili necessari e ben areato .
...potremmo anche definirlo un " accrocchione"...ma anche a lui nel rispetto di una tradizione marinara verrà presto dato un nome proprio ... ( forse Albert per via della sua intelligence...) !

Pre-filtro gasolio

Abbiamo appena finito di installare un pre-filtro separatore che dovrebbe garantirci un ' efficente puliza del gasolio, e grazie ad un rubinettino posto sul fondo anche alla separazione da eventuale acqua di condensa che può formarsi all'inteno del serbatoio.
Per iniziare abbiamo scelto un filtraggio da 10 micron , qualcosa a metà strada fra il top della gamma Racor con un filtraggio da 3 micron e i comuni pre-filtri commerciali che raggiungono i 30 micron .
Come spesso succede nella maggior parte dei lavori in barca, l' installazione non è stata all' acqua di rose e dopo aver "litigato" con il principio dei vasi comunicanti  per circa una settimana , è stato scelta la sentina come luogo adatto ad ospitare il nuovo arrivato.
Vi sono infatti delle differenze di altezza minima da dover rispettare , tra serbatoio, pre-filtro e pompa di iniezione in modo da non creare sifoni in grado di interromper il flusso di carburante al motore .

...e anche questa è andata !

Momenti di panico

Una grande verità è che per poter raggiungere traguardi ambiziosi è necessario saper superare delle difficoltà, e il refitting del Morning sta assumendo tutte le caratteristiche proprie di una grande impresa .
Ormai la piccola è in acqua e forse la foga di voler veleggiare, rende ancora più faticosi gli ultimi interventi necessari .
Stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel ma ancora qualche lavoretto scomodo si frappone fra noi e il risultato finale .
A volte si corre il rischio di farsi prendere dal panico in mezzo ad una quantità infinita di cavi e di attrezzi...
...altre volte sembra proprio che in barca sia scoppiata una bomba...

...ma l'importante è non perdere mai il sorriso...
...Dai, dai che manca veramente poco !!!