Da parte di uno che si chiama Monti e il mare non sa neanche da che parte sta

Vi copio la bozza della manovra proposta da Monti per risollevare l'Italia .
Chi vuole, può prenderla come l'epitaffio della nautica, quella vera fatta da appassionati e sognatori  .



ROMA, 4 DIC - Dal 1 maggio 2012 "le navi ed
imbarcazioni da diporto nazionali ed estere, che stazionino in
porti marittimi nazionali, navighino o siano ancorate in acque
pubbliche anche se in concessione a privati, sono soggette al
pagamento della tassa per ogni giorno o frazione di esso": 7
euro giornalieri per le imbarcazioni da diporto di lunghezza da
10,01 metri a 12 metri; 12 euro per quelle di lunghezza da 12,01
metri a 14 metri; 40 euro per le imbarcazioni da 14,01 a 17
metri; 75 euro per quelle da 17,01 a 24 metri; infine 150 euro
al giorno per le navi da diporto di lunghezza da 24,01 metri. È
quanto si legge nella bozza della manovra.(ANSA). La stampa



Una tassa esagerata che affosserà completamenteun settore che va già a rotoli e la cosa più insensata è che viene applicata ad un paese cha ha la forma di un pontile per tutto il bacino del Mediterraneo...

Quanti cassa-integrati del settore nautico porterà questa manovra? quanti manterranno la propria barca in Italia ? Quanti stranieri verranno in Italia in barca ?...
Siete invitati tutti a esprimere le vostre idee a riguardo...

3 commenti:

  1. Sai come la penso: basti dire che un porche cayenne non paga il superbollo mentre una barca come lulù che vale quato una punto paga 1500 euri. Ridicolo

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  2. Ok, c'è stata una svolta. Alla fine i numeri sono leggermente diversi e inoltre è stata fatta una distinzione delle imbarcazioni tra motore e vela e in base all'anno di costrauzione .
    Dal 1° maggio 2012 le unità da diporto che stazionino in porti marittimi nazionali, navighino o siano ancorate in acque pubbliche, anche se in concessione a privati, sono soggette al pagamento della tassa annuale di stazionamento, calcolata per ogni giorno, o frazione di esso, nelle misure di seguito indicate:

    a) euro 5 per le unità con scafo di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri;
    b) euro 8 per le unità con scafo di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri;
    c) euro 10 per le unità con scafo di lunghezza da 14,01 a 17 metri;
    d) euro 30 per le unità con scafo di lunghezza da 17,01 a 24 metri;
    e) euro 90 per le unità con scafo di lunghezza da 24,01 a 34 metri;
    f) euro 207 per le unità con scafo di lunghezza da 34,01 a 44 metri;
    g) euro 372 per le unità con scafo di lunghezza da 44,01 a 54 metri;
    h) euro 521 per le unità con scafo di lunghezza da 54,01 a 64 metri;
    i) euro 703 per le unità con scafo di lunghezza superiore a 64 metri.

    La tassa di cui al comma 3 è ridotta alla metà per le unità con scafo di lunghezza fino ad 12 metri utilizzate esclusivamente dai proprietari residenti, come propri ordinari mezzi di locomozione, nei comuni ubicati nelle isole minori e della Laguna di Venezia, nonché per le unità a vela con motore ausiliario.

    5. Gli importi indicati nel commi 3 e quelli conseguenti al comma 4 sono ridotti del 15, del 30 e del 45 per cento rispettivamente dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione dell’unità da diporto. Tali periodi decorrono dal primo gennaio dell’anno successivo a quello di costruzione.

    Senza dubbio la tassa resta molto più digeribile , sta di fatto che nei marina italiani è già scattato un fuggi fuggi generale verso nazioni vicine il che non è sicuramenteun buon incentivo all'economia...

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  3. Claudione se fosse così sarebbe equa, ma così non è: il comma 5 (anzianità della barca) è stato aggiunto in corso d'opera ma poi eliminato dal testo presentato. Se il testo non viene emendato l'unica discriminante risulterà essere tra vela e motore. E' qualcosa, ma non molto, la tassa risulta molto sporoporzionata
    Cocco

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